Se si dovesse scegliere il film più discusso del 2021, uscirebbe un solo nome dalla pila di opere che hanno solcato il grande schermo in tutto l’anno e il suo nome è House of Gucci. Infatti, Allegra Gucci ha da poco dichiarato in un’intervista a Vanity Fair che nel suo libro Fine dei giochi. Luci e ombre sulla mia famiglia, edito da Piemme vuole smentire le notizie errate sulla sua famiglia riportate nel film, rendendo l’opera ancora scottante, nonostante siano passati mesi dalla sua uscita nelle sale.
Ridley Scott con la sua ultima pellicola ha sicuramente creato un certo scompiglio. Infatti, sembra proprio che il film che vede come protagonisti assoluti Lady Gaga e Adam Driver, rispettivamente come Patrizia Reggiani e Maurizio Gucci, abbia diviso gli spettatori se non di tutto il mondo, sicuramente di tutta Italia.
Rosso e verde: i colori di una storia tormentata
Il film narra la storia della famiglia che ha dato vita al famoso brand, prendendo spunto dal libro omonimo scritto da Sara Gay Forden, giornalista che ha vissuto per 22 anni in Italia e per 15 ha seguito atelier familiari italiani come Gucci, Armani, Ferragamo e il loro sviluppo nel business della moda. Nonostante il background della scrittrice, molti fatti che vengono riferiti nel film sono stati ritenuti imprecisi o addirittura falsi dai membri della famiglia Gucci e non solo.
Il film che comprende un cast Made in USA al 100%, fatta eccezione per alcune lontane parentele (Al Pacino e Lady Gaga tra questi), sembra non aver convinto il grande pubblico, ma quello che veramente sembra aver fatto indignare la maggioranza degli spettatori è stata la performance del premio Oscar Jared Leto nella parte di Paolo Gucci, membro della famiglia alquanto controverso e per molti eccessivamente ridicolizzato. Se quella dell’accento italiano e il rendere alcuni personaggi troppo stereotipati sono state scelte infelici del regista, bisogna comunque apprezzarne altre come ad esempio la colonna sonora che rispecchia in pieno l’evoluzione dei protagonisti e il cambiamento di scenario. Si passa dall’Italia dai colori caldi insieme alle canzoni di Alice, Bruno Lauzi e Pavarotti alla grigia New York, sulle note degli Eurythmics, Donna Summer e Blondie che rendono questo film un vero inno agli anni Ottanta.
La coppia a cui gira attorno tutta la vicenda è un esempio della cura dei particolari tipica delle produzioni Hollywoodiane: Driver e Gaga ricordano in ogni dettaglio i veri Gucci e Reggiani, soprattutto quest’ultima con molteplici cambi di acconciatura e trucco, così da renderla praticamente identica all’originale.
House of Gucci, dopotutto, è un film che attraverso i tradimenti e la sete di potere mostra i colori di questa azienda familiare: il rosso della passione, o meglio del sangue e il verde del denaro o forse della fortuna che ha caratterizzato la vita di Patrizia dalla sera in cui incontrò il suo futuro marito fino alla pazzia che ha spazzato via tutto, mostrando come una semplice ragazza di provincia abbia cambiato le sorti di un atelier di fama mondiale.