Alcuni avvenimenti più di altri condizionano il tempo delle mode: la morte dell’intramontabile regina Elisabetta ha riacceso nel mondo la curiosità verso i millenari riti della monarchia, con i propri cerimoniali e protocolli.

Oltre all’evento, il riconfermato successo della quinta stagione della serie Netflix “the Crown” ha dato forma a quel mondo fatto di aristocrazia terriera e potere secolare tra le highlands e le brughiere britanniche, dando forma ad una declinazione più blasé dell’estetica che da qualche mese sta spopolando su Tik Tok: l’old money style.

Nella definizione, l’elemento patrimoniale è insignificante rispetto alla componente fashion: abiti ed accessori intramontabili e di alta qualità, ben lontani dallo streatwear millennial.

Vintage e sofisticato, l’old money style è un mix di second hand e capi di qualità, equidistante dal preppy style delle università americane e dalla moderna aristocrazia europea.   

Data la premessa, si assiste nella moda al ritorno di tessuti checked, pullover smanicati a rombi ed accessori presi, avendone la fortuna, dagli armadi dei nonni.

Torna di gran tendenza Barbour: capi comodi verdi e marroni, perfetti per l’outdoor da campagna, abbinati al motivo checked per eccellenza delle sciarpe di Burberry, immortali eppure lontane dalla recenti scelti estetiche del brand.

Rinasce l’interesse per i cappelli: dai baschi ai cappelli ad ala, al cappello irlandese, la cui fattura di pregio è apprezzata, ed allora ci si rivolge a marchi d’eccellenza come Doria 1905.

Gli accessori diventano essenziali, e possibilmente iconici: l’orologio Tank di Cartier visto al polso della Principessa Diana ridiventa oggetto di culto per uomini e donne, le quali si interessano dopo anni alle perle, da portare tutto il giorno.

Impossibile predire se questa tendenza sia destinata a perdurare, qualora così non fosse però, la Generazione Z avrebbe la possibilità di creare un proprio guardaroba personale da trasmettere ai propri nipoti, per il prossimo futuro ritorno dell’old money style.