La cultura dello streetwear: da simbolo dell’etnia afroamericana a rivoluzione della moda globale. Lo stile, la nascita e la crescita di un caposaldo del fashion mai fuori moda.

Ti racconto una storia…

Laguna Beach, anni ’80 California soleggiata. Il massimo della vita in quegli anni erano il surf e i trick con lo skateboard. Il mood che si respirava era dettato da look apparentemente trasandato, che potremmo definire un look da spiaggia comodo, oversize. Un giovane Shawn Stussy neanche trentenne, produce e vende tavole da surf e t-shirt sulla spiaggia con impresso il suo cognome. Il logo Stussy diventa iconico tra le persone della spiaggia, tanto che nel giro di poco nasce un brand streetwear ispirato al mondo delle tavole da surf e skate, il cui simbolo è un cappellino bianco da pittore: un’icona firmata Stussy. Lo stesso Kim Jones, direttore creativo di Dior, confessa di aver indossato abiti Stussy, dalla testa ai piedi, durante la sua adolescenza.

Dalla West alla East Coast…

Anni ’80, New York City diventa la culla di un genere musicale e movimento culturale quando tre giovani ragazzi provenienti dal Queens fanno la storia dell’hip hop. A contraddistinguere i Run DMC è il loro stile urban, da ghetto: tute nere in acetato con strisce laterali (ti ricorda qualche brand in particolare?), cappello Fedora, vistose collane d’oro al collo e sneakers bianche Adidas senza lacci, che richiamo alla vita dei carcerati, costretti a toglierli perché considerati potenziali armi letali. È così che la sneaker Adidas Superstar diventa il must-have dell’hip hop old school.

Streetwear e Urban Style si fondono quando Stussy apre il primo negozio a New York insieme al socio James Jebbia, futuro fondatore di Supreme. I ragazzi indossano t-shirt visibilmente grandi, pantaloni larghi, sneakers, cappellini e le loro giacchette del college. 

Fino alla conquista del mondo

È grazie a esponenti del rap come Eminem, Jay-Z, Tupac e moltissimi altri che lo streetwear inizia a diffondersi a livello globale, in particolar modo tra le comunità afroamericane. Verso la fine degli anni ’80 la Nike ingaggia una promessa del basket, un certo Michael Jordan, per una nuova linea di sneakers: le Air Jordan.

Da qui in avanti lo “street” attraversa il globo e nei primi anni 2000 entra nelle passerelle del fashion. 

“La moda passa, lo stile resta”
Oggi Supreme, Off-White, Balenciaga, GCDS, Vans, sempre più brand si lasciano ispirare da questo stile, arrivando a proporre anche capi di abbigliamento che strizzano l’occhio al lusso. Lo streetwear ha radici profonde nella storia. Non solo non smetterà mai di esistere, ma continuerà a unire persone e popolazioni che, all’apparenza, non sembrano avere nulla in comune.